Le orchidee sono fiori molto belli che, in un attimo, hanno il potere di abbellire un ambiente donandogli un tocco di colore ed eleganza.
E’ però fondamentale curare nel modo giusto questi bellissimi fiori e per farlo bisogna partire dalle sue foglie, elemento vitale per il fiore che è solo da esse che l’orchidea riesce a fare scorta di acqua.
Le foglie dell’orchidea sono carnose e dunque è possibile evitare di annaffiare la pianta per un breve lasso di tempo, questo perché le foglie riescono, appunto, ad immagazzinare una certa dose d’acqua. Al tempo stesso l’orchidea non può rimanere senza acqua per periodi più prolungati perché è priva di ulteriori organi preposti all’accumulo di acqua.
Il primo consiglio utile è di spruzzare le foglie di orchidea con dell’acqua demineralizzata una volta al giorno, se possibile nelle ore mattutine. E’ sempre bene verificare che non si formino dei ristagni d’acqua sulle foglie.
Nei periodi più caldi le foglie possono essere annaffiate circa 4 volte la settimana mentre nei periodi più freddi è possibile irrigare la pianta una o due volte la settimana.
Un altro criterio importante per valutare la frequenza di annaffiatura è la posizione della pianta e la grandezza della stessa.
Se l’orchidea è sospesa bisogna spruzzare le foglie più frequentemente e lo stesso vale nel caso in cui la pianta sia piccola e, di conseguenza, sia piantata in un vaso dalle dimensioni ridotte. Questo perché il substrato nel quale si trova la pianta tende a seccarsi più velocemente.
Esistono anche altri elementi che possono rappresentare una minaccia per la buona salute di un’orchidea, in particolare:
- Le malattie
- I parassiti
- Il grado di esposizione alla luce
- L’eccessiva umidità
- Un temperatura molto bassa
I batteri tendono ad attaccare principalmente le foglie dell’orchidea, qua infatti questi producono marciumi che, oltre ad essere brutti da vedere, sono molto nocivi sia per la pianta stessa sia per quelle intorno ad essa.
Tra i parassiti che maggiormente attaccano le orchidee troviamo i ragnetti rossi, le cocciniglie e gli afidi.
Per capire come sconfiggere questi parassiti è necessario, prima di tutto, riconoscerli. Le cocciniglie presentano due forme, quelle a scudo dal colore marrone e che ricordano, appunto, uno scudo, e le cocciniglie cotonose, queste simili a dei batuffoli di lana.
Gli afidi sono delle piccole mosche verdi che vengono attirate, come le formiche, dal liquido zuccheroso secreto dalla pianta.
Infine, i ragnetti rossi si nascondono solitamente nella parte inferiore della foglia e sono molto difficili da notare. Sulle foglie attaccate da questi parassiti compaiono, di frequente, piccoli fori nella parte inferiore ed una decolorazione.
I parassiti sono molto pericolosi per la salute delle orchidee in quanto succhiano la linfa.
E’ fondamentale che la pianta di orchidea sia esposta al giusto grado di luce. Se questa è troppo forte è facile notare un progressivo ingiallimento delle foglie che, mano a mano, si seccano e si deformano. Al contrario, l’esposizione ad una luce troppo debole può impedire la creazione e la crescita della gemma fiorale.
In caso di umidità troppo elevata le radici possono fuoriuscire dal vaso e le foglie ingiallire mentre, con una temperatura dell’ambiente troppo bassa i fiori dell’orchidea tendono a scurirsi alla loro base e le foglie si colorano di un colore rossastro.