Una delle domande che spesso si leggono è la seguente: un genitore può diseredare un figlio? La risposta è sì, ma si deve seguire uno specifico iter e, come sempre, si deve agire ai sensi della legge in materia.
Vediamo, quindi, come si deve procedere nel caso specifico, così da dare una risposta approfondita a una domanda come quella appena posta.
Come eliminare dal testamento un figlio
La prima cosa da sottolineare in questo caso è che un genitore, come detto, può diseredare un figlio esercitando quella che è la sua volontà testamentaria. Tuttavia, come è facile immaginare, la legge impone dei limiti che sono molto importanti e che devono sempre essere presi in considerazione nel momento in cui si desidera effettuare una scelta di questo tipo.
Come deciso dalla legge e, soprattutto, come appare scritto nel codice civile che regola questa tipologia di rapporti, ogni figlio deve avere una quota di quella che è l’eredità dei propri genitori, compresi i beni che sono stati donati quando questi erano in vita.
Questo significa che se un genitore ha più di un figlio e dà solo a uno un determinato bene, sotto forma di donazione, nel momento della morte gli altri fratelli possono citare in giudizio chi ha ricevuto il privilegio per richiedere quanto spetta loro di diritto.
Ciò non riguarda solo le donazioni, ma lo stesso principio può essere applicato anche nel momento in cui un genitore lascia un testamento scritto a favore solo di un figlio.
La quota di legittima, quindi, spetta a tutti, a meno che non ci siano dei casi di indegnità così come sancito dall’articolo 463 del codice.
Qui entra in ballo il discorso della cancellazione dal testamento di uno o più figli. Vediamo, quindi, in quali casi un genitore può diseredare e in quali, invece, non può!
Come appena sottolineato, i casi in cui è possibile precedere con l’esclusione sono indicati nell’articolo di cui sopra, che parla proprio di diseredazione di un figlio da parte dei genitori. Le abbiamo già definite cause di indegnità e sono suddivisibili in due distinti gruppi.
Analizzandoli da vicino, possiamo dire che nel primo gruppo rientrano le condotte del figlio che deve essere diseredato. Quest’ultimo, infatti, potrebbe essere reo di gravi colpe verso il genitore o verso parenti ascendenti e discendenti. Si parla, in questo caso, di calunnia, falsa testimonianza, istigazione al suicidio o tentato omicidio. Come si nota, queste sono colpe estremamente gravi, per le quali un genitore può procedere con la diseredazione.
Nel secondo gruppo, invece, rientrano altre condotte parimenti gravi. Un genitore, quindi, può diseredare il figlio che ha ucciso o tentato di uccidere il de cuius o il coniuge o, in altri casi, un parente ascendente o discendente. Altresì può diseredare un figlio che ha alterato il testamento, che ha indotto con violenza il genitore a cambiarlo o ha impedito a quest’ultimo di scriverlo. Anche il figlio che ha scritto un falso testamento e lo ha utilizzato a suo favore può essere diseredato.
A tal proposito, però, è importante che l’indegnità venga riconosciuta tramite sentenza esplicita del tribunale.
In altri casi, sarà impossibile diseredare un figlio per ragioni che non siano quelle espressamente sancite dalla legge.